Un’altra delle caratteristiche di Chiara che vale la pena
evidenziare è la qualità di poter contare su un pubblico trasversale, non solo
per età ma anche per tipologia di ascolti e interessi musicali.
E tutto ciò non è semplice in quanto i gusti sono
indubbiamente soggettivi, ma nel corso degli anni i generi si sono moltiplicati
portando quindi gli ascoltatori a orientarsi spesso verso una categoria ben
precisa di preferenze musicali che spesso sono limitate a fasce di età precise
o comunque non troppo estese come di ambiti sociali.
Chiara invece con il suo indubbio talento, le sue immense
qualità vocali e con una personalità semplice ma precisa ha scavalcato molte di
queste categorie, tanto da calzare perfettamente una celebre frase di Morgan
pronunciata durante la competizione di X-Factor: “Chiara è un genere”.
Con l’album “Un posto nel mondo” (ma prepariamoci
prestissimo al suo secondo disco molto atteso da noi tutti) e due tour, estivo
nelle piazze e invernale nei teatri, ha conquistato il pubblico più diverso.
Il segreto di questa trasversalità è presto detto: Chiara
ha una duttilità artistica notevole unita alla sua freschezza e spontaneità.
Lei incarna le doti più positive di un’epoca di grandi
artisti che si vedevano ad esempio in indimenticabili show televisivi come
“Studio uno” o “Milleluci”, ricreando però quella qualità andando oltre, rinnovandola e attualizzandola completamente ai nostri giorni con il suo
stile e la sua forza che le sono propri.
Questo è ciò che mi piace chiamare “effetto Chiara”.
E questo effetto come una lunga onda si sta cominciando
ad effondere anche fuori dall’Italia, i segnali su twitter sono eloquenti, in
quanto sempre più utenti di lingua spagnola (ma non solo) apprezzano Chiara e
le sue canzoni. Lo stesso blog sul quale scriviamo rivela che ci sono persone
interessate anche dagli Stati Uniti ad
esempio, come in Russia o Polonia.
Ci sono tante pagine bianche ancora da scrivere, e
Chiara con le sue note meravigliose può riempirle tutte, come in una fantasia
cromatica. Over the rainbow.
Interessantissima analisi . L'accostamento al periodo d'oro della canzone italiana con i riferimenti a "Milleluci" e "Studio Uno" è centratissimo !
RispondiEliminaDavvero un bell'articolo.