Ice Bucket Challenge
Anche Chiara ha contribuito all'iniziativa dell'Ice Bucket Challenge, ovvero la sfida del secchio di acqua gelata, partita dagli Stati Uniti d'America e volta a sensibilizzare la collettività nei confronti della SLA, una malattia degenerativa che necessita continuamente di fondi per la ricerca.
La doccia gelata è una iniziativa già vista in America per promuovere altre campagne benefiche. In ogni caso, in merito alla SLA, la doccia gelata ha un significato particolarmente simbolico. La secchiata d'acqua gelata ha lo scopo di far provare per qualche breve istante, a chi la riceve, la sensazione di irrigidimento muscolare e di disagio di chi è afflitto da questa malattia che, ricordiamo, ha un decorso inarrestabile fino alla morte.
Ormai la notizia è nota. La sfida del
secchio, è stata raccolta da buona parte dei personaggi pubblici,
che si sono coinvolti a vicenda attraverso delle nomination.
Secchiate e nomination, riprese rigorosamente in un video da postare
nel web e nei social network, sono state doverosamente seguite da una
donazione a favore delle associazioni che si occupano di SLA, vero
scopo della sfida.
La campagna mediatica imponente si è
diffusa velocemente e ha visto partecipare, oltre a politici, atleti
e persone di spettacolo, anche molta gente comune, che si è cimenta
nella doccia gelata.
Anche in Italia ci siamo dati
parecchio da fare. Quasi nessun personaggio pubblico si è rifiutato
di dare il suo contributo e sfida dopo sfida, è arrivato il momento
di Chiara, che appena tornata da pochi giorni di ferie, nominata da
Michele Bravi, si è dedicata appena è stato possibile
Perché la doccia gelata
La doccia gelata è una iniziativa già vista in America per promuovere altre campagne benefiche. In ogni caso, in merito alla SLA, la doccia gelata ha un significato particolarmente simbolico. La secchiata d'acqua gelata ha lo scopo di far provare per qualche breve istante, a chi la riceve, la sensazione di irrigidimento muscolare e di disagio di chi è afflitto da questa malattia che, ricordiamo, ha un decorso inarrestabile fino alla morte.
L'impatto sulle donazioni
Indubbiamente
la sfida del secchio si è diffusa come una pandemia, complice ancora una
volta il web e il suo passaparola. Dopo pochi giorni, in America sono
stati raccolti ben 42 milioni di dollari, contro i 2,1 dell'anno
precedente.
In
Italia, l'ultimo dato aggiornato di poco fa attesta le donazioni a
Euro 290.000, dato cresciuto in maniera esponenziale durante il week
end.
Quindi
la campagna di sensibilizzazione ha raggiunto lo scopo di arrivare
alle masse e di concretizzarsi nella raccolta dei fondi.
Che cos'è la SLA
Per
capire che cos'è la SLA, riportiamo brevemente
i
tratti salienti della malattia, ricavati dal
sito
dei A.I.S.L.A
Onlus, organizzazione
che si occupa di seguire e tutelare i malati di SLA e le loro
famiglie::
"La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), conosciuta anche come Morbo di Lou Gehrig, o anche Malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria."
La
degenerazione delle cellule avviene nel corso dei mesi e degli anni.
Le persone colpite dalla SLA perdono via via l'uso dei movimenti, ma
non delle facoltà cognitive.
Sempre
dal sito dei A.I.S.L.A. Onlus:
"Ha una caratteristica che la rende particolarmente drammatica : pur bloccando progressivamente tutti i muscoli, non toglie la capacità di pensare e la volontà di rapportarsi agli altri. La mente resta vigile ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile. "
La
SLA tende
a colpire
le persone tra i 40 e 70 anni, di ambo i sessi, sia pure con maggiore
incidenza tra la popolazione maschile.
C'è
comunque un dato interessante che riguarda l'aumento di persone che
riescono a convivere con la SLA, grazie all'informazione crescente e alle cure, sia pure solamente lenitive.
I
fattori che possono favorire l'insorgenza della SLA sono ancora
sconosciuti, ma probabilmente molteplici. La Ricerca scientifica è
sempre al lavoro per stabilirne le cause e
trovare cure sempre più adeguate.
Per
informazioni più esaurienti, vi invitiamo a visitare il sito di
A.I.S.L.A. Onlus, al seguente link:
http://www.aisla.it/index.phpChiara la doccia gelata e un appello a favore delle donazioni
E dulcis in fundo eccoci
al video di Chiara,
che con
una delle sue faccette epiche e il vestito
a pois preferito, si cimenta nella prova del secchio con
tutta la semplicità di cui è capace.
Non
ha nominato nessuno, però ha accompagnato il breve filmato,
pubblicato
su
Instagram, con parole semplici ma significative, che vanno un po' al
nocciolo della questione.
"Sicuramente a me una doccia fredda non cambia la vita, ma se facciamo tutti una donazione può cambiare la vita a qualcuno!"
Ed
è a queste parole che vogliamo riagganciarci, perché riteniamo che
Chiara abbia colto, come altri, il significato dell'iniziativa. Molto
ha fatto discutere, in questi giorni, l'efficacia della doccia
gelata. Si è letto di tutto un po', come era prevedibile. Quando un
argomento è molto complesso e tocca le differenti sensibilità delle
persone, ci sono molti aspetti da valutare, positivi e negativi.
Tra
tanti timori, c'era la possibilità che la doccia gelata si
trasformasse in una moda e che il
gesto si riducesse a una goliardata da fare tra amici,
sostituendo
il gavettone con il secchio. La secchiata d'acqua è il mezzo per
arrivare a diffondere il messaggio, ma non ha nessun valore se poi
non
si fa seguire una donazione, grande o piccola che sia.
Chiara,
senza troppe parole, ha rilanciato la sfida a modo suo. Sfida
che noi fan abbiamo raccolto e che rilanciamo nel
suo stesso modo,
ricordandovi il link delle donazioni:
Purtroppo
è vero che si partecipa a queste iniziative solo se stimolati dai
media e da campagne di forte impatto sociale come quella della SLA.
Nel mondo vi sono molte piaghe che non vengono menzionate, ma si fa
quel che si può, l'importante è non dimenticare ciò
che è stato portato alla nostra attenzione. Perché la SLA, come
molte altre malattie per
cui non esiste rimedio, non è una moda. E' una realtà contro cui malati e famigliari lottano ogni giorno.
Fonti: